NEWS > 22 maggio 2024
La connessione tra bellezza e tecnologia è un argomento estremamente attuale per descrivere l'evoluzione dell'industria cosmetica oggi. Durante l'ultima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, esperti e rappresentanti delle più importanti multinazionali hanno condiviso esperienze e dati durante una delle sessioni di CosmoTalks, il programma di approfondimenti della manifestazione, cercando di capire quali sono gli aspetti chiave dell'IA (Intelligenza Artificiale) che stanno influenzando il settore, come affrontarli e quali possono essere le opportunità per il futuro.
Hannah Tindle, Beauty and Grooming Editor di Wallpaper UK e moderatrice della tavola rotonda dal titolo “Industry insiders: what are the most important tech trends in beauty today?” (“Industry insiders: quali sono le tendenze tecnologiche più importanti nel mondo della cosmetica oggi?”), ha posto fin da subito l’attenzione sul ruolo attuale dell'IA nell'industria cosmetica. "La parola chiave nello sviluppo dell'IA è personalizzazione. Tutto ciò che oggi la tecnologia permette di creare ti consente di avere la giusta combinazione di materiali solo per la tua pelle, per il clima in cui vivi, per il tasso di inquinamento al quale sei sottoposto ogni giorno. L'IA è addestrata per far comprendere ogni possibile condizione della pelle e dell'ambiente, e potenzialmente può fornire già oggi ogni possibile raccomandazione di prodotto, ma questa è la visione di quello che l'IA può fare dal punto di vista dei consumatori", ha sottolineato Robin Raskin, Fondatrice di Virtual Events Group. "Quando si tratta di IA da una prospettiva aziendale o di brand, il campo di azione può essere molto più ampio: dall'ideazione del prodotto a come sarà l'imballaggio, a dove posso reperire materiali con processi responsabili e sostenibili. L'IA sta diventando una raccolta della conoscenza umana in forma consultabile".
"L'IA sta creando una nuova cultura intorno alla bellezza, nuove intuizioni e anche nuovi brand, oltre a nuovi modi per fare marketing e comunicazione", ha ribadito Rachel Weiss, Early Stage VC Investor di L'Oréal USA BOLD Ventures. "Stiamo già sperimentando oggi cosa può fare l'IA per la nostra salute e il nostro benessere. L'IA sta cambiando il modo in cui lavoriamo, il modo in cui stiamo facendo ricerca e anche le modalità per scoprire le novità".
Quando si tratta specificamente di trucco e cura della pelle, l'IA è profondamente collegata all'AR (realtà aumentata). Strumenti AR specifici e test virtuali sono stati sviluppati oltre un decennio fa: oggi l'AR aiuta a raccogliere dati per app di IA e strategie di personalizzazione, e può essere un elemento chiave per nuovi brand. Raffaella Gregoris, Fondatrice di Bakel, ha raccontato la sua esperienza dal palco di CosmoTalks. Il brand Bakel è nato nel 2008 per creare prodotti completamente green ed efficaci. Ciò che caratterizza il marchio è la sua innovativa tecnologia cosmetica 3D basata sull'uso di un polimero a cui viene data una struttura tridimensionale in grado di interagire in stato solido con la pelle. L'innovativa tecnologia BAKEL® 3D, per la quale l'azienda ha ottenuto 5 brevetti, consente di portare negli strati più profondi della pelle la concentrazione più alta possibile di principi attivi fino ad ora presente nei cosmetici. "I miei prodotti erano così rivoluzionari e difficili da spiegare che avevo bisogno di codici e strumenti diversi", ha spiegato Gregoris a Cosmoprof Worldwide Bologna. "Abbiamo dovuto analizzare tutti i dati provenienti dai social media e monitorare le risposte dei consumatori dopo il nostro lancio. L'IA aiuta a raccogliere e analizzare i dati con un approccio scientifico, che è necessario oggi per rispondere in modo adeguato alle aspettative dei consumatori. L'IA è uno strumento fondamentale: possiamo raggiungere più persone e rendere facilmente comprensibili anche i concetti scientifici più complicati, così che il nostro prodotto sia più accessibile".
Le nuove tecnologie sono influenzate dai valori e dallo stile di vita delle generazioni più giovani: la Generazione Alpha e la Generazione Z non vedono distinzione tra come si esprimono nel mondo reale e come si comportano virtualmente. Il loro approccio al virtuale sta portando a profonde trasformazioni, con marketing e brand che si spostano gradualmente dai social media ad altri spazi digitali di condivisione. La differenza tra i social media e i nuovi universi virtuali si può misurare analizzando le disparità in termini di engagement. "Oggi nei social media, su piattaforme come Instagram o TikTok, sei fortunato se hai da 3 a 6 secondi di attenzione dei tuoi utenti; nelle nuove dimensioni virtuali l'engagement medio è di 13 minuti", ha sottolineato Dina Fierro, Vice President Senior, web3/Metaverse Group presso Shiseido Americas.
Un elemento comune che caratterizza sia i social media che i nuovi spazi digitali è il ruolo dei creator. Oggi il 72% degli operatori pubblicitari negli Stati Uniti sta spostando i propri investimenti verso l’influencer marketing anziché finanziare collaborazioni con celebrities. I creator aiutano i brand a condividere storie e valori, e queste conversazioni stanno influenzando notevolmente il rapporto con la cosmetica, così come la percezione della salute e del benessere delle persone. "Quando consideriamo l'economia dei creator nel gaming e negli spazi virtuali, i creator stanno avendo un impatto disarmante: possono aiutare a vendere enormi quantità di prodotti, opere d'arte e servizi perché possono catturare le generazioni più giovani e trovare nuovi codici che differiscono profondamente dagli stereotipi di bellezza di vecchio stampo", ha evidenziato Fierro. In un tale scenario, la regola principale da seguire sembra essere l'autenticità. Come evidenziato da Fierro, "le comunità virtuali sono molto sensibili ai prodotti e agli strumenti di marketing, e creator e brand devono trovare una strategia comune per offrire un'esperienza qualitativa e di valore ai partecipanti. I mondi virtuali saranno meno guidati dagli algoritmi e allo stesso tempo più partecipativi, facilitando la creazione a più mandi di contenuti e prodotti e la scambio reciproco".
Oltre a consentire a più persone di interagire e condividere valori, l’universo virtuale offre enormi opportunità per la personalizzazione ed esperienze altamente individuali. "L'industria della bellezza è una delle prime a fornire nuovi modelli per archetipi, tipi di pelle, carnagioni ed età diverse. È una vera opportunità per il settore, che può assumere un ruolo di leadership e guidare l’evoluzione sociale in uno spazio incredibilmente diversificato, multiculturale e multietnico", ha sottolineato Robin Raskin.
Lo stesso ottimismo è stato condiviso da Valerie Vacante, VP of Solutions Innovation di Dentsu, che ha preso parte a Cosmoprof Worldwide Bologna lo scorso marzo come relatrice. "L'aspetto positivo delle piattaforme di gaming è che le persone, quando creano i loro avatar nei mondi virtuali, possono mostrare chi sono, senza tutti gli ostacoli fisici e le barriere sociali della vita reale. Il virtuale è una dimensione accessibile a tutti".
"Per l'80% dei giovani maschi, il primo avatar ha elementi femminile", ha ribadito Rachel Weiss. Partendo dalla sua esperienza in L'Oréal, Weiss ha sottolineato che la ricerca oggi ha davanti a sé un lungo percorso di analisi e scoperte. "Solo in ambito di prodotti hair, ci sono molti studi in atto per sviluppare tecnologie di AR che riescano a distinguere i diversi tipi di capelli, permettendo una personalizzazione più precisa per le esigenze di ciascun individuo. C'è ancora molto lavoro da fare per recepire le caratteristiche individuali e trasformarle in rappresentazioni tecniche e digitali".
Dina Fierro ha evidenziato che molto è da fare anche nella definizione di nuovi valori, affinché la diversità e l'inclusione diventino realtà: "I codici linguistici che utilizziamo oggi nel virtuale sono addestrati sul contenuto esistente su internet, ma questo non è necessariamente il più diversificato e rappresentativo di tutti i consumatori. I brand hanno un ruolo chiave nel garantire che la diversità e l'inclusione siano considerate attentamente nella creazione di nuovi modelli per il futuro".
Guardando al futuro, ci sono enormi aspettative sui benefici derivanti dall'IA, ma per renderli plausibili sono ancora molti i processi di cambiamento che dobbiamo attuare all’interno della nostra società e del nostro schema di valori. Sicuramente la distinzione tra salute, benessere e bellezza sta diventando sempre più sottile, così come la differenza tra dimensione fisica e digitale, grazie all'emergere di tecnologie sempre più innovative. Le novità di 3D e AR faciliteranno esperienze più immersive per i consumatori, ma i brand devono adattarsi in fretta a questo scenario investendo in formazione per i loro team. Per fare ciò, nuovi modelli di lavoro devono essere accettati e inclusi nella nostra società. Già oggi con gli strumenti a nostra disposizione l'efficienza dei processi aziendali potrebbe essere migliorata del 30-40% utilizzando l'IA, e sarebbe possibile avere più tempo e budget per stare al passo con i concorrenti. L'IA può in generale ridurre i tempi e i processi necessari attualmente tra la creazione e l'esecuzione. "L'IA sta cambiando anche le modalità di supporto ai clienti", ha sottolineato Valerie Vacante. "Secondo i dati forniti da META, ogni settimana vengono inviati oltre 1 miliardo di messaggi ai brand sulle loro piattaforme social, ma 50 milioni rimangono senza risposta ogni giorno. Attraverso l'IA e strumenti di Intelligent Messages, i marchi potrebbero automatizzare alcuni processi di risposta, supportare le risorse umane e comunicare meglio con i loro consumatori".
"Esistono molte modalità per utilizzare l'IA in modo responsabile", ha ribadito Rachel Weiss, "ma è fondamentale che le aziende continuino a provare, imparare ed educare il loro team, per offrire un servizio sicuro e affidabile ai propri consumatori".
"Nel prossimo futuro gli strumenti di Intelligenza Artificiale devono diventare più predittivi e creativi per dare un ulteriore impulso al nostro settore", ha concluso Robin Raskin. Questa è la missione dei dipartimenti high-tech e degli esperti che lavorano nell'industria cosmetica: attraverso l'IA avranno l'opportunità di sviluppare nuove proposte, offrire nuove dimensioni virtuali per l’interazione e costruire nuovi codici e linguaggi.